La neonata Comunità Educante Valsesia, coordinata dal CTV di Vercelli, dopo qualche mese di focus su obiettivi e modalità organizzative, ha cominciato a muovere i primi passi tangibili
e visibili all’esterno.
Ad un certo punto, ci siamo resi conto che l’unico modo per dare corpo ai nostri progetti era iniziare ad agire concretamente sul territorio, malgrado i vincoli, le limitazioni e i legittimi
timori di questa epoca. Anche a partire da un’iniziativa apparentemente piccola, ma attraverso la quale incontrare e riconoscere nella quotidianità i bisogni effettivi dei bambini e
le concrete possibilità, e non solo i fantasmi delle nostre supposizioni e ipotesi.
Per andare in questa direzione, abbiamo formato un primo sottogruppo operativo, formato dalle Associazioni Sak’Bè e PasSePORTout, che ha messo le proprie idee e competenze al
servizio delle richieste di intervento formulate dall’Ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Quarona.
La prima attività dal titolo «giochiAMO con le emozioni», rivolta al gruppo di bambini della primaria che frequenta il post-scuola, si è svolta lunedì 26 aprile presso l’oratorio di
Quarona, dalle 17 alle 18.
Sak’Bè ha curato una lettura animata sul tema “Che rabbia!” ravvivata dalla traduzione di alcune parole chiave in lingua spagnola e in LIS, seguita da una distensiva pratica di
mindfulness che ha aperto lo spazio ad una toccante condivisione dei propri stati d’animo; a conclusione dell’evento, PasSePORTout ha risposto alla necessità di scaricare le tensioni,
emotive e fisiche, dei piccoli con coinvolgenti giochi di movimento, tra cui l’intramontabile “Sacco pieno, sacco vuoto”.
Come arricchimento ulteriore, tutto ciò si è rivelato una bellissima esperienza per le atlete dell’ASD PasSePORTout, che hanno affiancato il loro tecnico: «Ci siamo presentate, così
come siamo, perfette nelle nostre imperfezioni e i bambini hanno colto solo il bello di noi, senza sottolineare le differenze. La condivisione è per l’associazione un momento molto
importante per la nostra continua crescita. Condividere la lettura animata e la pratica di mindfulness è stato “rigenerante”!»
In conclusione, ciò che ci ha colpiti profondamente è il grande bisogno di ascolto manifestato dai giovanissimi durante la condivisione. E’ stato posato un primo tassello, ma siamo pronti
a continuare e migliorare incrementando l’offerta a bambini e ragazzi con il lavoro e la professionalità di tutti coloro che fanno parte della Comunità Educante.