Ai soci, agli abitanti e in generale agli “Amici di Riabella”
Molti di voi si ricorderanno che nel 1990 un gruppetto di riabellesi (e non) si recò in Friuli con encomiabile spirito di servizio per smontare e portare a Riabella la casetta prefabbricata donata alla Pro Loco dal Comune di Clauzetto (Pordenone), tra i tanti colpiti dal terribile terremoto del 1976.
Nel 1991 quel piccolo “chalet” in legno fu rimontato grazie al lavoro di tanti volontari alla base del prato di “Sit di Vegge” con il nobile intento di ospitarvi una mostra permanente sulla “Civiltà del Castagno”.
Purtroppo per tanti motivi quel progetto non poté realizzarsi e la struttura, utilizzata al più come deposito estemporaneo, ha conosciuto un naturale inevitabile deterioramento.
Poiché le condizioni attuali la rendono pericolosa per l’incolumità di chi vi si avvicini (le preoccupazioni sono soprattutto per i bambini) a causa di vetri rotti, parti appuntite in ferro arrugginite, legno marcio, ecc., oltre un elemento esteticamente stridente con il resto del Parco degli Arbo che la Pro Loco da sempre si
impegna a valorizzare, su proposta del Consiglio Direttivo l’Assemblea dei Soci del 15 aprile 2018 ha a malincuore deliberato la rimozione della struttura.
Purtroppo la copertura si è rivelata essere in Eternit (amianto), aspetto che la rende estremamente dannosa per la salute pubblica.
I preventivi richiesti per la completa rimozione si aggirano sui 5.800 € + Iva dei quali circa 4.300 € solo per la rimozione del tetto, cifra che il bilancio della Pro Loco naturalmente non può sostenere, perlomeno nella sua totalità.
Nel 30° anniversario del Parco degli Arbo (1988-2018) lanciamo allora una pubblica sottoscrizione per contribuire all’opera.
Per aderire è possibile:
– rivolgersi direttamente a Maria Martinazzo Sartor (Segretario/Tesoriere): 347 1532860;
– effettuare un bonifico sul conto della Pro Loco (IBAN IT10Z0326822311001896128000 – BANCA SELLA) scrivendo sulla causale “Parco Arbo”.
La Pro Loco ringrazia anticipatamente tutti coloro i quali aderiranno, consapevole che la raccolta potrà richiedere anche un paio di anni, ma speranzosa che l’intervento possa realizzarsi.