Olio esausto che diventa sapone al profumo di bergamotto e limone, vele di kitesurf rovinate che diventano scarpe alla moda, computer dismessi da grandi aziende che tornano a macinare giga per esser venduti sul mercato, destinando il 20 per cento del ricavato alle organizzazioni non profit. Sono solo alcune delle 121 iniziative presentate al concorso Storie di economia circolare promosso dal Cdca (Centro di documentazione sui conflitti ambientali) e da Ecodom (il più grande Consorzio italiano per il recupero e riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici), in collaborazione con Poliedra, Banca Etica, A Sud Onlus, Fondazione ecosistemi e Zona e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ordine nazionale dei giornalisti. Un concorso aperto il 5 dicembre 2017 e rivolto a giornalisti, videomaker, fotografi, scrittori, radio reporter per raccontare una storia di cambiamento nel mondo dell’economia del nostro Paese. Lo scorso 30 giugno sono scaduti i termini per presentare i lavori e adesso si passa alla fase due, con le votazioni delle storie direttamente online fino al 20 settembre.
Le cinque storie più votate per ogni categoria in concorso (video, fotografia, audio e scrittura) passeranno alla successiva valutazione della giuria tecnica di qualità, che potrà proporre il ripescaggio di tre storie ritenute di particolare valore artistico nella propria categoria di riferimento. Al termine delle procedure di valutazione, saranno quattro le opere vincitrici, una per ogni categoria in gara. I vincitori riceveranno un premio in denaro e saranno supportati nella promozione dei lavori selezionati su media di rilevanza nazionale. La finalità del concorso, spiegano gli organizzatori, è quella di “stimolare e promuovere, tra giornalisti e addetti del mondo dell’informazione una rinnovata consapevolezza sulla sostenibilità ambientale, i nuovi modelli produttivi e i benefici per l’ambiente e la società che derivano da processi di transizione virtuosi. Attraverso il concorso le realtà circolari raccontate avranno inoltre la possibilità di essere visibili nel portale e dunque di essere promosse a livello nazionale”. Per chi non fosse riuscito ad inviare i propri lavori entro i termini, niente paura. “Il concorso avrà cadenza annuale”, spiegano gli organizzatori.
Le storie in concorso sono tante e diverse e meriterebbero di esser menzionate tutte. Come quella di Felici da matti, una cooperativa sociale calabrese nata nel 2013 a Roccella Ionica grazie a sei donne che trasformano l’olio esausto raccolto da cittadini e ristoratori in sapone solito e detergente liquido (Bergolio e Bergolio eco3) in un’ ex officina meccanica si produce. Dal 2013, la cooperativa ha già salvato 50 tonnellate di olio esausto. Sempre in Calabria, ma stavolta a Lamezia Terme, c’è la Veleria Max di Massimiliano Guzzo che ha creato una linea di scarpe, borse, zainetti, giacche e pouf utilizzando le vele dei kitesurf danneggiate e altri materiali di scarto delle attrezzature sportive. Tra le storie più votate c’è anche Pc4change, un progetto ideato dalla cooperativa Reware che mira ad abbattere l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici e a sostenere progetti di solidarietà sociale. “Reware raccoglie computer dismessi da grandi enti, aziende e privati – spiegano -, li rigenera e rivende sul mercato, donando il 20 per cento del ricavato netto a organizzazioni non profit. Cies Onlus, Intersos, Legambiente sono state tra le prime organizzazioni non profit ad aderire al progetto”. C’è anche chi recupera bottiglie di vetro per trasformarle in arte. Siamo a Testa di Lepre nel comune di Fumicino, e il progetto si chiama Vetromaghie. Si tratta di una piccola realtà artigianale nata nel 2002 con una mission ben precisa: “Risvegliare l’umano modernologico dal torpore del consumismo, esplorando modelli di vita in armonia con i cicli e ricicli naturali”.
L’aspetto interessante e innovativo del concorso è che le opere presentate non sono soltanto accessibili online, ma sono organizzate su di una mappa dell’Italia che permette la geolocalizzazione di ogni singola storia e non solo. Si tratta dell’Atlante Italiano dell’Economia Circolare, “una piattaforma web interattiva che censisce e racconta le esperienze delle realtà economiche e associative impegnate ad applicare, in Italia, i principi dell’economia circolare – spiegano gli organizzatori -. È uno strumento di sensibilizzazione, informazione e documentazione rivolto a tutti coloro che hanno a cuore l’equilibrio tra economia ed ecologia e che desiderano orientare i propri consumi in modo responsabile”. Tra gli obiettivi dell’Atlante, spiegano i responsabili del progetto “vi è la messa in rete di imprese e realtà associative in grado così di entrare in connessione tra di loro e aumentare le potenziali sinergie e la loro visibilità”. La piattaforma non mostra solo le storie in concorso, ma è pensata per essere uno strumento di mappatura partecipata in continuo aggiornamento. Le esperienze virtuose saranno valutate dall’equipe del Cdca in collaborazione con il comitato scientifico, composto da esperti di settore di Ecodom, Fondazione Ecosistemi e da ricercatori del Consorzio Poliedra – Politecnico di Milano.
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