Oltre 4 miliardi di euro erogati a favore del non profit negli ultimi dieci anni e un numero di beneficiari raddoppiato dal 2006 al 2016. Sono questi i dati principali sul 5 per mille in Italia analizzati dalla seconda edizione della ricerca “Il 5 per 1000 e lo sviluppo del non profit” realizzata da Banca etica e presentata oggi a Roma, presso la sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato. Uno studio che mette a confronto i dati dell’Agenzia delle Entrate con quelli interni della banca per comprendere meglio quello che la stessa Banca etica definisce uno “strumento di grande valore perché è tra i pochi che consente ai cittadini di esprimere chiaramente una preferenza per i settori di welfare da sostenere tramite la contribuzione fiscale: una forma di partecipazione alle scelte di spesa che avvicina le persone alle organizzazioni non profit e rafforza il senso di appartenenza e di comunità”.
In Lombardia più di un terzo delle risorse. Il dato più significativo che emerge dalla ricerca riguarda le risorse erogate tra 2008 e 2018 relative agli anni fiscali 2006-2016, ovvero 4,2 miliardi di euro con una media annua di 382 milioni di euro a beneficio di circa 80 mila enti, spiega la ricerca. Un dato che da solo permette di affermare che lo strumento sia “particolarmente conosciuto e utilizzato dagli italiani – si legge nello studio -, con una media annua di preferenze espresse da circa 12 milioni di contribuenti, più del 25 per cento del totale”.
È la Lombardia la regione che da sola intercetta il 37 per cento dei 4,2 miliardi di euro erogati, ovvero 1,6 miliardi di euro. Al secondo posto la regione Lazio, con la metà delle risorse della Lombardia, ovvero oltre 800 milioni di euro. Insieme, Lombardia e Lazio nei dieci anni presi in considerazione dallo studio di Banca Etica hanno raccolto quasi il 60 per cento dell’importo totale. Tra Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Liguria invece sono state distribuite risorse per un ammontare complessivo del 20 per cento. Il restante 20 per cento delle risorse del 5 per mille, infine, è stato distribuito tra le 15 regioni restanti. Molise, Basilicata e Valle d’Aosta sono il fanalino di coda per quanto riguarda la ripartizione del 5 per mille.
Cresce il numero degli enti, soprattutto al Sud. Il primato della Lombardia è dovuto in particolar modo al numero di enti beneficiari: da sola, la regione ospita il 20 per cento dei beneficiari di tutta Italia,. Nel 2016 sono stati 11mila i beneficiari contro un totale di quasi 57 mila enti a livello nazionale. Al secondo posto ci sono Piemonte e Veneto, rispettivamente al secondo e terzo posto, ma con la metà dei beneficiari della Lombardia. I dati raccolti dal Banca Etica, però, permettono di osservare un costante incremento degli enti su tutto il territorio nazionale. Complessivamente, si è passati dai circa 30 mila enti del 2006 ai numeri di oggi. “Negli ultimi 5 anni assistiamo a un trend comune a quasi tutte le regioni che vede aumentare il numero di beneficiari in modo costante – spiega il report -, con un incremento tra l’anno fiscale 2012 e l’anno fiscale 2016 pari al 29,8 per cento e regioni come la Puglia, la Sicilia e la Calabria che registrano gli aumenti più significativi pari rispettivamente al 47,4, al 42,3 e al 42 per cento”.
Sempre più donatori, ma erogazioni medie in calo. Lo studio mette in evidenza anche una crescita costante dei donatori, cresciuti del 37 per cento tra il 2006 e il 2016. “Nell’ultimo anno le persone che hanno deciso di manifestare la scelta per il contributo a un ente tra quelli presenti nell’elenco dell’Agenzia delle Entrate sono state 14 milioni – spiega lo studio – a fronte di una media annua di 12 milioni”. La crescita dei donatori, tuttavia, non è riuscita a sostenere la crescita del numero degli enti determinando così una relativa contrazione degli importi medi percepiti, scesi da oltre 11 mila euro nel 2006 a poco meno di 9 mila euro nel 2016, spiega lo studio. Andando a guardare la distribuzione dell’importo medio erogato per anno e per ente, inoltre, la Lombardia perde il primato nazionale, superata dalla regione Lazio il cui importo medio supera i 25 mila euro. L’importo medio per la Lombardia, invece, supera i 19 mila euro, mentre in Liguria è di circa 16 mila euro. Nelle altre regioni, l’importo medio è al di sotto della media italiana che si attesta attorno ai 10 mila euro. (ga)
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