“Quella del 7 dicembre potrebbe essere l’udienza decisiva per Patrick, giacché altri processi come il suo sono arrivati o stanno volgendo alla fine. La speranza è che un giudice riconosca, dopo quasi due anni, l’infondatezza dell’accusa di diffusione di notizie false” dichiara Giuliana Massa, responsabile del Gruppo Amnesty “Italia 93” di Vercelli. “Il timore è che la magistratura egiziana non rinneghi sé stessa ed emetta una condanna: se ciò accadesse, sarebbe uno sviluppo terribile, anche perché nei confronti delle sentenze dei tribunali d’emergenza non è previsto appello”
Per tenere alta l’attenzione della città sul caso, nei giorni scorsi lo striscione “FREE PATRICK ZAKI” ha lasciato la Camera del Lavoro CGIL di Via Stara, salutato con un abbraccio affettuoso dai numerosi sindacalisti e operatori presenti.
“Abbiamo ospitato volentieri lo striscione di Patrick” dichiara Valter Bossoni, segretario generale della CGIL di Vercelli e Valsesia. “Sappiamo che ora è diretto all’Università del Piemonte Orientale: il posto giusto per ricordare a tutti che si tratta di uno studente universitario di un Ateneo italiano (Alma Mater Studiorum di Bologna) detenuto in Egitto solo per il suo impegno e il suo attivismo in difesa dei diritti umani. Tutti noi, quando svolgiamo attività sindacale, siamo un po’ come lui e per questo lo vogliamo libero al più presto”
Gli attivisti di Amnesty, nei giorni scorsi, in collaborazione con i tecnici dell’università, hanno esposto lo striscione sulla balconata dell’UPO di Vercelli, a lato del glicine monumentale, nei locali del Dipartimento di Studi Umanistici, da dove è ben visibile su tutti i giardini del Pisu (ex parcheggione).
“Il sostegno dell’intera comunità accademica a Patrick Zaki” dichiara il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale prof. Gian Carlo Avanzi “è unanime e incondizionato. Il suo caso, come altri ahimè, scuote nel profondo ognuno di noi come esseri umani. Da professore e ricercatore, però, non posso che sostenere la libertà della ricerca universitaria sempre, ovunque e a prescindere. La comunità accademica non si stancherà mai di battersi in nome di questo principio. Ospitare lo striscione dedicato a Patrick nelle nostre sedi è il minimo che possiamo fare per far sentire la nostra voce”.
“Ci auguriamo” conclude Giuliana Massa “che questo sia l’ultimo trasloco dello striscione: speriamo che il 7 dicembre la vicenda si chiuda con l’assoluzione piena, che comunque non varrà a recuperare i ventidue mesi di interruzione degli studi e la detenzione dura che Patrick sta subendo. Vedremo come andranno le cose ma, se le cose non dovessero andare bene, continueremo comunque a impegnarci per arrivare all’unico risultato accettabile per questa vicenda: la libertà per Patrick”.
Amnesty International Vercelli