Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano esperto di Medicina dei disastri e assistenza umanitaria ben conosciuto a Vercelli e Novara per aver collaborato per alcuni anni conl’Università del Piemonte Orientale, è stato condannato a morte da un tribunale iraniano con l’accusa di “spionaggio”.
Per sette mesi non ha potuto incontrare un avvocato.
In un audio pubblicato su YouTube, Ahmadreza afferma che, durante l’isolamento, è stato costretto per due volte a rilasciare “confessioni” di fronte a una telecamera.
Dal suo arresto la comunità internazionale sta facendo pressioni affinché il ricercatore sia liberato.
Firma l’appello di Amnesty in suo favore: https://www.amnesty.it/appelli
Fino a questo momento abbiamo raccolto 71.613 firme