Giunto alla sua diciannovesima edizione, il Festival Internazionale di Poesia Civile si arricchisce con la presenza dell’Università del Piemonte Orientale, da sempre sua sostenitrice, con cui Il Ponte,
l’associazione che promuove il Festival, ha sottoscritto un accordo di collaborazione. I due partner hanno selezionato le voci contemporanee più significative della poesia civile.
A Susan Kiguli, la maggiore poetessa ugandese, è stato assegnato il premio del Festival, volendo attraverso di lei sostenere l’intera cultura africana; è attesa per dialogare sia con la città, sia con le
studentesse e gli studenti delle scuole.
Il premio “Brassens” è stato attribuito a Manuel Agnelli, cantautore, polistrumentista e personaggio televisivo che da poco ha iniziato la carriera solista, dopo essere stato fondatore e frontman degli
Afterhours.
Un riconoscimento alla carriera è andato al grande classicista Carlo Carena, che per tutta la vita si è occupato di traduzioni, di critica letteraria e di insegnamento. Mario Martone, tra i più importanti
registi italiani, candidato all’Oscar proprio nel 2023, ha messo unanimemente d’accordo il Comitato promotore per il premio “Occhio insonne” e a Pietro Cardelli, neppure trentenne poeta toscano,
sarà consegnato il premio “Lyra giovani”.
È ancora aperta la competizione tra un centinaio di studentesse e studenti di ben dodici atenei italiani per contendersi il Premio Interateneo di Traduzione di Poesia Civile inedita In Italia. Nel corso del
Festival saranno proclamate/i le vincitrici e i vincitori in una serata che dapprima presenterà l’antologia delle traduzioni delle scorse edizioni del premio, che interessava solo chi era iscritto
all’UPO, e poi, per la cerimonia, avrà come ospite d’onore Jack Underwood, il poeta inglese, una cui poesia è stata tradotta dalle/dai concorrenti.
E poi tanti altri appuntamenti: in ricordo di Sylvia Plath, reading di autori come Vivian Lamarque ed Ennio Cavalli, maratone e aperitivi poetici, intermezzi musicali, interventi di importanti giornalisti (tra
cui Serenella Mattera) e docenti dell’UPO e di altri atenei. La folta presenza universitaria sottolinea, ancora una volta, come il Festival si rivolga in particolare alle giovani generazioni, coinvolte anche
con diversi appuntamenti che si terranno nelle scuole e con i laboratori espressivi di “Do Re Mi” per la scuola primaria