“Suoni in movimento” al Centro di Documentazione del Lago di Viverone
Sabato 6 luglio la rassegna Suoni in movimento farà tappa al Centro di Documentazione del Lago di Viverone. Per l’occasione è prevista la visita guidata al sito alle ore 20.15, mentre alle 21.15 presso i Giardini di Villa Lucca si terrà il concerto “Canzoni classiche italiane e latin-jazz”. Lo show musicale, nello specifico, vedrà esibirsi il Maurizio Di Fulvio Quartet, composto da Maurizio Di Fulvio (chitarra), Simona Capozucco (voce), Ivano Sabatini (contrabbasso), Davide Marcone (percussioni e batteria); le musiche saranno di Morricone, Tosti, Wonder, Pino Daniele, Di Capua e Rota. In occasione del concerto, il Centro di Documentazione del Lago di Viverone sarà aperto dalle ore 16.30 alle ore 20.30. È consigliata la prenotazione per lo show musicale tramite Sms o WhatsApp al numero 370.3031220 oppure all’indirizzo mail segreteria@nuovoisi.it entro le 12 del giorno del concerto. Locandina e immagini in allegato.
Il “Gioco dell’orso” al Lanificio Botto
Domenica 7 luglio alle ore 16.00 al Lanificio Botto di Miagliano, nell’ambito di “Wool Experience 2024” di Amici della Lana, si terrà “30 Anni di Gioco dell’Orso”, una giornata – curata da Carlo Dionisio e Carlo Gavazzi – per adulti e bambini dedicata alla riscoperta dell’antico gioco della Valle Cervo. “Trent’anni anni fa – si legge nel comunicato allegato – nel Biellese accadde una insolita sorpresa: Carlo Gavazzi, studioso di incisioni rupestri, esplorando il territorio della Valle del Cervo alla ricerca di graffiti incisi sulla sienite, trovò a Forgnengo, frazione di Campiglia Cervo, un’inedita incisione composta da circonferenze e diametri. Nessuno nel paese ne conosceva il significato e fu solo il fortuito incontro con l’84enne Elmiro Iacazio che seppe dire a Gavazzi trattarsi del gioco dell’Orso di cui ricordava anche le regole: un contendente gestisce tre cacciatori e l’altro interpreta l’Orso ed essendo un gioco asimmetrico si disputa una seconda manche a ruoli invertiti”. Scopriamo ora il programma: al pomeriggio, alle 16.00, è prevista una breve disamina storica seguita dalla spiegazione delle regole, per poi passere al gioco dell’orso, “parte integrante – viene aggiunto nella nota stampa – della nuova esposizione in lanificio denominata La Fabbrica della Valle, che avrà una sua spiegazione per coloro che non l’hanno ancora visitata”. In allegato immagini, locandina e comunicato.
“Storie di fate canterine” al Museo del Bramaterra
Domenica 7 luglio nel pomeriggio, in località Casa del Bosco, al Museo del Bramaterra di Sostegno, si terrà “Storie di Fate canterine” di Storie di Piazza, uno spettacolo per famiglie in occasione dell’apertura del sito appartenente alla Rete Museale Biellese, proposto dal giardino della villa con un percorso guidato che si snoderà lungo il sentiero delle vigne. “Casa del Bosco – si legge nel comunicato allegato – è conosciuta per essere un luogo di fate, gnomi e farfalle e la nostra associazione, per il secondo anno consecutivo, proporrà storie legate al popolo invisibile, ma non solo storie anche momenti di canto e di danza. Il Museo del Bramaterra è collocato in una palazzina a due piani e nelle sue sale possiamo vedere gli antichi strumenti vitivinicoli: fiaschi damigiane, bottiglie, bottiglioni, imbuti, torchio, pigiatrici, tini per la raccolta dell’uva e molto altro. Dietro alla grande casa troviamo un piccolo giardino ed è proprio da lì che partirà lo spettacolo in cui personaggi vari fate, gnomi, animaletti del bosco mescoleranno canto, danza e teatro”. Per l’occasione saranno coinvolti gli attori di Storie di piazza e i giovani partecipanti al laboratorio di CineMATeatro. Lo spettacolo ad ingresso libero prevede due partenze diverse su prenotazione (iscrizioni@storiedipiazza.it e 3274858731). Locandina e comunicato in allegato.
“Musei in Rete” al Giardino Botanico di Oropa
Cala il sipario con l’ultimo appuntamento il ciclo di visite guidate “Musei in rete” che vedrà la Biblioteca civica di Biella, in collaborazione con la Rete Museale Biellese, dialogare con il Giardino Botanico di Oropa. L’appuntamento conclusivo della rassegna sarà sabato 6 luglio con un percorso intitolato “Erbari, florilegi e giardini botanici. Dalle collezioni della Biblioteca Civica, agli erbari e il Giardino Botanico di Oropa”. L’appuntamento condurrà i partecipanti alla scoperta di preziosi volumi di botanica dalla Biblioteca civica e alle collezioni scientifiche di piante viventi del Giardino Botanico. Il programma della giornata prevede il ritrovo alle ore 9:30 presso la Biblioteca civica, dove i partecipanti, dopo essere stati accolti, verranno condotti in Sala Biella – sezione di storia locale – all’interno della quale potranno scoprire e ammirare vere e proprie opere d’arte. Successivamente i partecipanti verranno trasferiti, con un servizio di navetta gratuito, presso il Giardino Botanico di Oropa. Dopo la visita, i presenti troveranno la navetta per il rientro a Biella, fissato per le ore 12:45. La partecipazione all’evento è gratuita, con prenotazione obbligatoria entro giovedì 4 luglio 2024 (massimo 25 persone). Per partecipare è richiesto abbigliamento e calzature comode. L’iniziativa si svolgerà anche in caso di maltempo. Info e prenotazioni: 015 2529345. Immagini in allegato.
Le “Passeggiate nella natura” nei siti della Bürsch
Il Museo della SOMS – Società Operaia di mutuo soccorso a Campiglia Cervo, il Santuario di San Giovanni d’Andorno e la Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo a Rosazza sono le tre realtà museali della Bürsch che fanno parte della Rete Museale Biellese. Con due appuntamenti previsti nel mese di Luglio 2024, in compagnia di Raffaella Restelli, Guida Escursionistica Ambientale, sarà approfondita la conoscenza di queste realtà attraverso due itinerari dove natura e storia si incontreranno.
La prima esperienza è prevista domenica 7 luglio 2024, con ritrovo davanti alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Campiglia Cervo alle 14,30. L’itinerario parte proprio con la visita al Museo della SOMS: nato nel 2020 su iniziativa del Comune di Campiglia Cervo, invita ad approfondire la storia di un’istituzione che, ultimati i lavori del Traforo del Frejus nel 1871, da Bardonecchia è approdata in Alta Valle del Cervo diventando un punto di riferimento per i soci che potevano contare su un sostegno concreto in caso di difficoltà durante l’esperienza lavorativa, così come nel quotidiano. Si proseguirà poi verso Rosazza percorrendo l’itinerario naturalistico Campiglia-Gliondini: posto sulla sponda orografica destra del torrente Cervo, è stato realizzato negli anni 2000 dagli alunni della Scuola elementare di Campiglia Cervo per conoscere meglio la natura, utilizzando il bosco come una vera e propria aula didattica a cielo aperto. Attraversando l’abitato di Beccara, si raggiungerà infine Rosazza e la Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo, che accoglierà i presenti per un’esperienza unica con un’immersione nell’atmosfera della vita quotidiana del passato nella Bürsch, grazie alle sue stanze che fanno rivivere gli ambienti e le attività tipiche dei valligiani, alternate a sale tematiche, ricche di manufatti e testimonianze dedicate alla sienite, al lavoro degli uomini e delle donne e alle scuole. Partecipazione gratuita, prenotazione consigliata al 3356003240 (solo messaggi su WhatsApp). Locandine in allegato.
Approfondimento sul Museo delle migrazioni
Rilanciamo, infine, un approfondimento sulle novità del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo – aperto tutte le domeniche dalle 15:00 alle 18.30 con visite guidate gratuite – pubblicato da Michele Careddu di Su Nuraghe. “Nell’incantevole borgo di Pettinengo, incastonato tra le colline del Biellese, si trova il Museo delle Migrazioni, un luogo dove il passato incontra il presente in un’armoniosa celebrazione di cultura e tradizione. La scorsa estate, grazie alla preziosa collaborazione e alla disponibilità di Giulietta Rosso, il museo ha inaugurato una rassegna che unisce arte e artigianato, intitolata “Magia dei colori”, e che offre ai visitatori un’esperienza multisensoriale unica. All’interno della cantina/garage che si affaccia sul cortile interno del Museo, è esposta la mostra di pittura di Giulietta Rosso, artista locale conosciuta per la sua capacità di trasformare qualsiasi superficie in un’esplosione di colori. Le sue opere spaziano dai dipinti su tela agli acquerelli, fino alle decorazioni su ceramica. Giulietta trae ispirazione dal paesaggio circostante, il cosiddetto “balcone del Biellese”, che con i suoi panorami mozzafiato sulle pianure e sulle montagne alimenta la sua creatività inesauribile. Quest’anno, accanto ai dipinti di Giulietta, la mostra ospita anche le creazioni in legno tornito di Corrado Chiarini e le opere di pseudo-araldica di Daniele Guerra. Chiarini, membro dell’associazione “Piccola Fata” di Pettinengo e abile artigiano del legno, presenta una serie di oggetti realizzati al tornio, come trottole, piatti, ciotole e vasi. Le sue opere, frutto di una cultura artigianale montanara, riflettono la continuità della tradizione tipica del periodo post “desalpa”, il ritorno a valle delle mandrie che hanno pascolato in montagna durante l’estate. Particolarmente degna di nota è una bellissima trottola premiata, nell’ottobre passato, con il terzo posto al concorso “Torni-amo il legno” di Pont-Saint-Martin. Daniele Guerra, invece, è un abile creatore di scudi e stemmi di legno decorati con temi araldici medievali, che affascinano per la loro precisione e bellezza. Le opere dell’artigiano, sordo dalla nascita, esposte nella stessa sala, rappresentano un ponte tra il passato e il presente, unendo tradizione e fantasia. Il Museo delle Migrazioni di Pettinengo non è solo un luogo di esposizione, ma anche un centro di aggregazione culturale. Cellula della Rete museale biellese dal 2017, anno della sua inaugurazione, il Museo delle Migrazioni, cammini e storie di popoli, curato dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, organizza eventi che esplorano il tema della migrazione e della multiculturalità, arricchendo l’esperienza dei visitatori e promuovendo la comprensione reciproca tra diverse comunità. Visitare il Museo delle Migrazioni significa immergersi in un viaggio attraverso la storia, l’arte e l’artigianato, scoprendo le radici profonde delle tradizioni sia locali che di altre culture – con un’attenzione particolare a quella sarda – apprezzando anche la maestria indiscussa degli artigiani e degli artisti del territorio”.
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