
Nel suo libro, Tamar Pitch,fa una critica serrata alla deriva securitaria della società che trasforma tutte le persone – e le donne in particolare – in potenziali vittime.
Partendo dalla riflessione che il termine «sicurezza» si è spogliato, ormai da parecchi anni, delle caratteristiche sociali cui era legato (lavoro, salute, diritti): oggi la criminalizzazione in atto verso tutto quello che è diverso da noi rischia di farci diventare noi stessi persecutori e vittime. I fenomeni sociali complessi vengono governati con il codice penale e, di fatto, si criminalizza la povertà, la marginalità sociale, l’immigrazione.
Vorremmo approfondire queste tematiche ed interrogarci su come sia potuto accadere che sempre di più la deriva securitaria prenda il posto dell’attenzione che invece dovremmo avere nei confronti delle persone , delle diseguaglianze ,delle difficoltà in cui molte persone versano e come affrontare e cercare di risolvere le problematiche che questa società produce ?
Come è accaduto che i “diversi” nella loro accezione più larga, non sono più fenomeni complessi a causa di ingiustizie e profonde disuguaglianze ma “cose” da governare con il codice penale?
Come è successo che oggi ad essere difesa è la giustizia punitiva sempre più orientata ad essere scorciatoia che risolve ogni contraddizione in una società sempre più depoliticizzata in cui legalità è diventata sinonimo di giustizia?
A questi e ad altri temi proveremo a dare risposte e a porre interrogativi per approfondire queste tematiche che ci interrogano sul senso di società in cui oggi viviamo