Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stabilito che per i finanziamenti previsti dal codice del Terzo settore (artt. 72 e 73 del dlgs 117/2017) per il 2023 sono stati stanziati quasi 33 milioni di euro, precisamente 32.996.890 euro. La suddivisione è stata stabilita con la pubblicazione dell’apposito decreto ministeriale n. 101 del 20 luglio che contiene l’Atto di indirizzo 2023.
Si tratta di risorse destinate alle attività finanziabili con il Fondo per i progetti di interesse generale (art. 73 del codice) e quelle destinate al sostegno del Terzo Settore (art. 72 del codice).
Nello specifico, i fondi saranno così suddivisi:
- Iniziative e progetti di rilevanza nazionale: 22.666.890 di euro;
- Altre risorse finanziarie specificamente destinate al sostegno degli enti del Terzo settore: 10.330.000 di euro.
Questa seconda voce comprende, nello specifico:
- Contributi per l’acquisto di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali: 7.750.000 di euro;
- Contributo annuo a Anmic, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, Anmil, Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Ens, Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi Ets Aps, Uici, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Unms, Unione Nazionale Mutilati per Servizio (art. 1, comma 1 lettera a) della legge 19 novembre 1987 n. 476: 2.580.000 di euro.
Come di consueto, sono finanziabili i progetti che prevedano lo svolgimento di attività di interessa generale (art. 5 del dlgs 117/2017) in linea con gli obiettivi 2030 Onu.
Estensione e importo iniziative
Le iniziative e i progetti di rilevanza nazionale dovranno prevedere lo svolgimento di attività progettuali in almeno 10 regioni ed il finanziamento ministeriale complessivo per ciascun progetto dovrà essere compreso tra 250.000 euro e 600.000 euro.
Quota finanziamento e di co-finanziamento
La quota di finanziamento ministeriale non potrà superare l’80% del costo totale del progetto approvato qualora esso sia presentato e realizzato da associazioni di promozione sociale o da organizzazioni di volontariato anche in partenariato tra loro, e il 50% del costo totale della proposta approvata, qualora essa sia presentata e realizzata da fondazioni del Terzo settore. La restante quota parte del costo complessivo approvato (co-finanziamento), pari almeno al 20% in caso di associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato e almeno al 50% in caso di fondazioni del terzo settore, sarà a carico dei soggetti proponenti, i quali potranno avvalersi anche di eventuali risorse finanziarie messe a disposizione da soggetti terzi.
Enti promotori delle iniziative
Le iniziative e i progetti di rilevanza nazionale devono essere promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo settore, iscritte nel Registro unico del Terzo settore, singole o in partenariato tra loro, anche attraverso le reti associative.
Si ricorda che la procedura per partecipazione al Fondo sarà prevista con prossimi decreti.
Si ricorda infine che le risorse per le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano (pari a 23 milioni di euro per l’anno 2023) erano già state oggetto di ripartizione e assegnazione per il triennio 2022-2024 con il dm n. 141 del 2 agosto 2022.
© Foto in copertina di Vito Marzano, progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”