É una vera e propria forma di schiavitù che coinvolge milioni donne, uomini e bambini di tutte le regioni del mondo. Per questo va contrastato, prima di tutto attraverso un’informazione corretta e puntuale.
Con questo spirito è nato, nel 2019, il tavolo tratta, un tavolo di lavoro che raccoglie le necessità e i bisogni del territorio biellese nelle azioni di contrasto e lotta al fenomeno. Tra i suoi compiti vi sono l’attivazione di reti di solidarietà nei confronti delle persone vittime di tratta o presunte tali, promozione di politiche sociali a loro favorevoli, rimozione di ostacoli culturali e strutturali, monitoraggio del fenomeno e organizzazione di attività di informazione, formazione e sensibilizzazione sul tema.
La tratta di esseri umani è un’attività criminale che genera un profitto di circa 32 miliardi di dollari all’anno. L’Unicef stima che ci siano circa 21 milioni di persone scambiate, rivendute e utilizzate a vari scopi di sfruttamento in tutto il mondo. Questa cifra include circa 5,5 milioni di bambini., 3 milioni di persone ogni anno (80.000 Italiani) sono turisti sessuali e 500 mila donne costrette a prostituirsi. Il traffico di essere umani è la seconda industria illegale al mondo per introito economico dopo il traffico di armi (nel 2016 ha superato il mercato della droga). In Italia, secondo il Ministero dell’Interno, la tratta di persone costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, dopo il traffico di armi e di droga.
Nel 2020, 25 i denunciati e/o arrestati per i suddetti delitti risultano, ancora, principalmente di nazionalità nigeriana (con un totale di144 segnalazioni, comunque in diminuzione rispetto alle 214 dell’anno2019), seguiti dai romeni (37 nell’anno 2020 a fronte di 33 nel2019), gli italiani (32 rispetto a 39) e gli albanesi (10 a fronte di5). Anche nel 2021, i nigeriani confermano una maggior propensione per la tratta di persone (con 77 segnalazioni), mentre gli italiani risultano per lo più protesi nella riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù (30 segnalazioni), al pari dei romeni (28) e degli albanesi (8).
Purtroppo i dati più aggiornati sono al 2020 a causa della pandemia e che in questi anni il fenomeno, soprattutto per ciò che riguarda lo sfruttamento sessuale, si è spostato al chiuso rendendo ancor più complesso non solo reperire i dati, ma anche intercettare le vittime, che si immagina, non essere diminuito.
TAVOLO TRATTA BIELLA