L’isolamento a cui siamo tutti tenuti in questi giorni per contenere la diffusione del coronavirus , l’incertezza della situazione e il rincorrersi di notizie preoccupanti tocca in particolare le persone più fragili: tra queste i detenuti e le detenute.
Abbiamo visto tutti quello che è successo a livello nazionale. Per garantire la salute di tutti le Case Circondariali hanno sospeso i colloqui con i famigliari e questa misura in alcuni casi ha generato delle tensioni.
Senza giustificare in nessun modo i fatti che si sono verificati in alcune carceri, conoscendo però un po’ questo mondo complesso, è importante provare a immaginare che cosa voglia dire tagliare quel sottile filo che lega chi è in carcere con il mondo esterno (si prova paura, non si comprende la situazione, si hanno preoccupazioni per sé e per i propri cari).
Per ovviare a questo, in sostituzione dei colloqui, il Carcere di Vercelli ha subito aumentato la possibilità di telefonare a casa, ma non tutti i detenuti e le detenute sono in grado di pagare le telefonate.
—