Terzo settore al leghista Claudio Durigon, povertà e immigrazione al pentastellato Claudio Cominardi. Sono queste le deleghe affidate ai sottosegretari di stato per il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, così come stabilito dal decreto ministeriale del 20 luglio 2018 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 21 agosto 2018. Si delinea così il quadro politico che si occuperà da vicino di quelle che sono le grandi scommesse del governo Conte, come il Reddito di cittadinanza, della questione delle politiche di integrazione, ma anche di tutto il percorso di riforma del terzo settore realizzato nella precedente legislatura, ma che non si è ancora del tutto esaurito.
Al sottosegretario Claudio Cominardi, il decreto affida la competenza istituzionale su due temi piuttosto delicati anche dal punto di vista politico. Tra le competenze, infatti, spiccano quelle sulla Direzione generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale e alla Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione. Sarà Cominardi, così, a seguire il processo che dovrebbe portare (secondo i piani del governo giallo-verde) al reddito di cittadinanza, superando l’attuale Reddito di inclusione (Rei). Il decreto contenuto in Gazzetta, inoltre, affida a Cominardi, il Segretariato generale, “con esclusivo riferimento alle funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo sull’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp) – si legge sulla Gazzetta ufficiale -, alle funzioni di vigilanza e monitoraggio degli obiettivi di performance e della corretta gestione delle risorse dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, denominata Ispettorato nazionale del lavoro”. Tra le competenze di Cominardi anche quella alla Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali con esclusivo riferimento alle attività di promozione in favore delle pari opportunità e alla Direzione generale degli ammortizzatori sociali e della formazione.
Al sottosegretario di stato Claudio Durigon, invece, il compito di seguire il percorso di sviluppo avviato nella scorsa legislatura con la Riforma del terzo settore. Tra le competenze indicate nel decreto, infatti, c’è quella sulla Direzione generale del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese. La delega, inoltre, affida funzioni di indirizzo politico-amministrativo concernenti le competenze istituzionali relative alla Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali (ad eccezione delle attività di promozione in favore delle pari opportunità), alla Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative “con esclusivo riferimento all’ordinamento pensionistico obbligatorio pubblico e privato – si legge sulla Gazzetta – e disciplina dei procedimenti inerenti la concessione dei benefici previdenziali per esposizione ad amianto, alla vigilanza sull’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), sugli enti di previdenza di cui al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103 e al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, nonché sugli istituti di patronato e assistenza sociale”.
di Clara Capponi