Trecento giorni all’anno di pieno sole che possono diventare una grande risorsa per L’Africa, il continente che vanta la più alta esposizione al mondo e dove una larga fetta della popolazione vive ancora “al buio”, senza accesso alla corrente elettrica. Se un’elettrificazione con i metodi del secolo scorso richiederebbe anni e mastodontici investimenti, puntare sulla tecnologia fotovoltaica e l’autoproduzione apre scenari molto promettenti. Se ne parla in un articolo di Martino Ghielmi pubblicato dalla rivista Africa.
Alcuni imprenditori “illuminati” hanno già iniziato a sfruttare le potenzialità offerte dal sole nel continente. Come M-Kopa, azienda nata nel 2010 con un modello semplice e innovativo: vendere un pannello solare da 8W con micropagamenti rateali (0,50 euro al giorno per un anno). Seicentomila famiglie in Kenya, Uganda e Tanzania hanno già aderito ma l’obiettivo è raggiungere 4 milioni di clienti entro il 2020.
In Africa Occidentale i prodotti di M-Kopa sono distribuiti dalla startup Peg, diretta in Ghana da Simone Vaccari che afferma nell’articolo: “Se volete cambiare il mondo non andate nella Silicon Valley, venite in Africa. Qui con la tecnologia si cambia la vita delle persone”.
In Tanzania la “rivoluzione” del sole è portata avanti da due giovanissimi: George Mtemahanji e Manuel Rolando, partiti dall’Italia dopo la maturità con l’ambizione di fondare un’azienda che puntasse sulle energie alternative. Ad oggi la loro società ha realizzato 45 impianti in tutto il Paese.
Anche Bolive Wakan, camerunense che si è laureato in Italia in informatica e ingegneria energetica, ha fondato nel suo paese natale Africa Tech Solar. “Nel primo anno di attività abbiamo realizzato 8 impianti e distribuito una 50 di kit solari e formato oltre 120 giovani – dichiara nell’articolo”.
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