da CSVnet.it – lunedì 4 febbraio 2019
CSVnet è stato riconosciuto come “ente terzo” autorizzato per la formazione professionale continua dei giornalisti italiani. A comunicarlo il presidente dell’Ordine nazionale (Odg), Carlo Verna, dopo aver ricevuto il parere favorevole del ministero della Giustizia alla richiesta inoltrata dallo stesso Ordine lo scorso settembre.
Grazie a questo riconoscimento i Centri di servizio per il volontariato potranno ridurre sensibilmente i tempi per l’organizzazione dei seminari di formazione che danno diritto a crediti formativi: non dovranno più, infatti, inoltrare la richiesta al proprio Ordine regionale di riferimento ma – tramite CSVnet – potranno farlo direttamente al comitato tecnico scientifico dell’Odg nazionale, che si riunisce periodicamente per approvare le proposte pervenute e decidere il numero di crediti da riconoscere a ciascuna. Gli Ordini regionali potranno naturalmente continuare ad essere partner degli eventi come accaduto fino ad oggi.
«L’autorizzazione concessa dall’Ordine dei giornalisti, oltre a valorizzare la funzione formativa propria dei Centri di servizio, arriva in un momento molto opportuno:», ha commentato il presidente di Csvnet Stefano Tabò «l’entrata in vigore della riforma del Terzo settore richiede infatti al mondo del giornalismo l’acquisizione di nuove nozioni, terminologie e chiavi di lettura per raccontare al meglio le attività e il ruolo sociale delle varie espressioni dell’impegno non profit. A questo scopo l’esperienza dei Csv sarà messa sempre più a disposizione della categoria».
I Csv hanno organizzato negli ultimi anni numerosi seminari per i giornalisti, in alcuni casi anche prima che la formazione, nel 2014, diventasse obbligatoria anche per questa professione. Al centro di questi incontri sono ovviamente i temi trattati dai Centri e dalle associazioni che ad essi si rivolgono: il volontariato, il terzo settore e le principali aree del disagio sociale in cui il variegato mondo del non profit è quotidianamente impegnato.
In queste occasioni i Csv fanno valere la competenza acquisita nella formazione a tutto campo per le associazioni (più di 32mila ore all’anno) – una delle aree principali in cui sono chiamati dalla legge ad erogare i propri servizi gratuiti. Una competenza che da alcuni anni ha condotto alla costituzione della “Università del volontariato”, un intenso programma formativo per giovani e adulti realizzato in collaborazione con ben nove atenei dai Csv di sei città italiane (Milano, Treviso, Bologna, Ferrara, Salerno, Cosenza).