In Valsesia sta per partire il progetto “Pillole in versi” che coinvolgerà, in una prima fase, la città di Borgosesia, ma che si spera possa essere diffuso e replicato su tutto il territorio.
Il progetto, realizzato a partire da una idea di Maria Rosa Pantè, docente responsabile dell’educazione civica nella scuola IIS Lancia di Borgosesia, insieme alla commissione educazione civica dell’Istituto e ai coordinatori di altre scuole locali, con il sostegno del tavolo Comunità Educante e delle varie associazioni di volontariato aderenti, parte dalla constatazione che la parola è azione e può essere sia pugno che ferisce, ma soprattutto può essere carezza che cura.
L’iniziativa ha un duplice obiettivo:
- far capire ai ragazzi/e, dalle scuole elementari alle superiori, che ogni volta che usano una parola FANNO qualcosa, e dunque possono scegliere se fare una carezza o dare uno schiaffo
- decidere insieme che con la parola avremmo potuto curare, consolare qualcuno nella malattia, nel nostro paese.
La parola che cura per eccellenza è la POESIA, il verso, il canto.
Per cui nelle scuole (di ogni ordine e grado per un totale provvisorio di 31 classi) gli studenti hanno scelto, raccolto, scritto dei versi che sono stati stampati e racchiusi in scatole.
Le scatole decorate con la scritta “prendi un verso” sono state poste nei luoghi di cura di Borgosesia; TUTTO il paese infatti è stato coinvolto: farmacie, centri medici, librerie, casa di riposo (RSA), centro diurno, casa della mamma e del bambino, centro Alzheimer…
Tutti hanno collaborato come hanno potuto nella raccolta di questa cura.
Le scatole saranno portate nei luoghi fra il giorno 21 marzo (Festa internazionale della Poesia) e il giorno 22 marzo
Saranno posizionate anche delle scatole con la scritta “lascia un verso” per chi volesse contribuire e lasciare un suo messaggio: nei luoghi di cura ci passiamo proprio tutti, dal verduriere, alla avvocata, dalla panettiera al pensionato. Ogni età, paese, professione.
Alcuni dei partecipanti hanno anche scritto a chi era indirizzato il loro verso: depressi, stanchi, malati d’amore. Altri versi sono liberi.
All’iniziativa hanno contribuito anche alcuni poeti con le loro produzioni, già edite.
Per qualsiasi informazione
Maria Rosa Pantè, ideatrice del progetto
cell. 3295379973