Il mondo della cooperazione e solidarietà internazionale sta attraversando in Italia un periodo di rapide e contrastanti trasformazioni culturali, sociali e politiche con le quali vogliamo fare i conti per trovare una risposta comune che riaffermi con nuove modalità i valori di pace, giustizia e sviluppo sostenibile fra i popoli e quindi il rispetto dei diritti umani e sociali di ogni persona.
La cooperazione italiana è passata dal successo di una riforma approvata nel 2014, rinnovando una legislazione vecchia di quasi trent’anni, alle campagne contro le ONG, trattate come trafficanti di migranti. La riforma doveva avviare una stagione di partecipazione e innovazione rispetto alla pratica centralistica e burocratica delle istituzioni; un fuoco di speranza che rischia di
spegnersi dopo solo pochi anni di sperimentazione. La campagna contro le ONG ci ha fatto toccare con mano in che misura il nostro impegno e lavoro può disturbare una cultura e una visione del nostro Paese centrata su una mal concepita identità nazionale, che nega umanità e solidarietà.
La diffidenza contro le ONG è un tratto comune a molte delle realtà nelle quali lavoriamo nei Paesi partner al di là dei riconoscimenti pubblici, che spesso mascherano una difficoltà ad accettare il nostro ruolo. È un tratto del destino comune che ci unisce a tanti dei nostri amici e colleghi in tutte le parti del mondo, con le quali insieme lavoriamo per assicurare un futuro comune alle nostre comunità di fronte a sfide che mai possono essere affrontate in solitudine.
È tempo di ritrovarsi e di aprirsi insieme alla più vasta pubblica opinione per raccontare il nostro lavoro, condividere i nostri valori e offrire le nostre speranze. Per questo avviamo il cammino degli Stati generali della solidarietà e cooperazione internazionale, aperti a tutti coloro che condividono la nostra passione; un percorso diffuso sul territorio, che culminerà in un momento nazionale dove ci proporremo insieme al Paese.
Non sarà questa la prima occasione per riunirsi. “Gli Stati Generali vogliono essere l’occasione di un incontro nazionale tra tutti i soggetti interessati per dare inizio a quel confronto ricco, necessario e propositivo, che metta in luce le esperienze innovative e delinei nuove politiche della cooperazione e della solidarietà internazionale del nostro Paese”. Con questo obiettivo nel 2006
si avviava l’esperienza degli Stati generali della solidarietà e della cooperazione internazionale promossa dalle organizzazioni della società civile.
Un percorso di due anni che, attraverso incontri e tavoli di lavoro tematici regionali e nazionali, si concludeva nell’ottobre del 2008 con il Forum degli stati generali e l’appello alle istituzioni e al mondo della politica, “Un mondo più giusto è l’unico mondo possibile”, dove si poneva con forza l’esigenza di una nuova politica di solidarietà e cooperazione internazionale che ponesse al centro di ogni azione la persona umana e i suoi diritti fondamentali. Grazie anche alle continue iniziative delle organizzazioni sociali di solidarietà e cooperazione internazionale, nel 2014 fu approvata dal Parlamento la legge 125 di riforma della cooperazione allo sviluppo, dove all’art. 16 comma 3 si prevede che “Ogni tre anni il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale convochi una Conferenza pubblica nazionale per favorire la partecipazione dei cittadini nella
definizione delle politiche di cooperazione allo sviluppo”.
Con questo spirito concreto e fattivo, avviamo dopo dieci anni il secondo percorso degli Stati generali della solidarietà e della cooperazione internazionale per una ampia consultazione della società civile, visti i profondi cambiamenti intercorsi sia nella comunità italiana sia negli assetti geopolitici internazionali e oltre che alla luce del crescente bisogno di una nuova e più pregnante narrazione della solidarietà internazionale per una maggiore partecipazione dei cittadini alle vicende locali/globali. Gli Stati generali vogliono innescare un processo multidisciplinare sui temi dello sviluppo sostenibile, declinando strategie che possano integrare e rendere coerenti le azioni di solidarietà internazionale e di politica estera e interna nell’ottica dei principi di coerenza e di sussidiarietà, affermati nella nostra legislazione oltre che nella Costituzione, in accordo con i contenuti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Auspichiamo come in passato il sostegno e il coinvolgimento delle istituzioni nazionali e locali, in primo luogo del Consiglio nazionale di Cooperazione allo sviluppo per rafforzarne il ruolo di incubatore reale di nuove metodologie partecipate di governance in materia di cooperazione internazionale, entrando dunque nel vivo della riforma introdotta dalla Legge 125.
La Conferenza pubblica nazionale del gennaio 2021 può rappresentare lo sbocco di questo processo che si declinerà in luoghi di partecipazione e confronto nelle comunità territoriali da organizzare secondo una dimensione regionale. Tali assemblee tracceranno un Atlante della solidarietà e cooperazione allo sviluppo a livello regionale e del sistema Italia e troveranno la sintesi
nell’evento nazionale conclusivo previsto per novembre 2020 che approverà il documento di indirizzi, proposte e impegni per una coerente, efficiente ed efficace politica di solidarietà e cooperazione internazionale del nostro Paese.
IL COMITATO PROMOTORE
ActionAid – Aitr – Aoi – Caritas Italiana – Cini – Cipsi – CSVnet – Focsiv – ForumSaD – Forum Terzo Settore – La Gabbianella – Link 2007 – Uisp – Vim.