Si intitola “Anche Superman era un rifugiato” il testo, edito da Piemme, curato dalla scrittrice e attivista pro Ius Soli Igiaba Scego e dall’Unchr che intreccia le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato. La prefazione è di Carlotta Sami, portavoce italiana dell’agenzia Onu: “Questo libro è stato pensato per permettere alle ragazze e ai ragazzi di formulare una propria opinione su che cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere”, commenta Carlotta Sami. “Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio le esperienze vissute anche da persone della loro stessa età, in maniera creativa e libera da pregiudizi e stereotipi. Ci auguriamo che in questo modo il libro possa diventare uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura dell’accoglienza, coinvolgendo indirettamente anche le famiglie e gli insegnanti dei giovani lettori e la società nel suo insieme”.
I dodici autori hanno incontrato o intervistato direttamente il rifugiato di cui si racconta la storia. Coinvolgendoli in prima persona, hanno raccolto in una mini-antologia 24 tra i più straordinari rifugiati contemporanei legandoli alle vite e ai sogni dei più noti del passato: da Dante a Conrad, da Chagall a Freddy Mercury fino a Superman e Poirot. Vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri. Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi), che ieri come oggi inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso. Per farlo, il testo ricorda che anche Enea era un migrante, che Dante Alighieri è stato, a modo suo, un profugo, e che lo stesso si può dire appunto di Superman, originario del pianeta Krypton.